Pedagogia e psicoanalisi

 PEDAGOGIA E PSICOANALISI

In contemporaneo allo sviluppo dell’attivismo e del controattivismo, si sviluppò la psicoanalisi e le pratiche educative ad essa collegate.



Sigmund Freud, iniziatore della psicoanalisi, si discostava dalla visione del bambino “naturalmente buono” che avevano gli attivisti e lo ritraeva invece come soggetto connotato da complicati processi psichici ed affettivi ed un’esperienza interiore densa di pulsioni, conflitti ed emozioni

la psicoanalisi si rifa ad una concezione naturalistica dell’essere umano.


ATTENZIONE: la sua visione non ha nulla a che vedere con quella rousseauiana (che vedeva infanzia come sviluppo lineare e progressivo), bensì vedeva l’infanzia come dominata dall’irrazionalità della pulsione originaria (sessuale ed aggressiva).

Dato che il suo processo educativo è denso di sofferenze, il bambino è chiamato a conoscere ed orientare le pulsioni, in modo da padroneggiare se stesso, senza cadere vittima di nevrosi o altri disturbi.


All’inizio bambino è solo emozione ed affettività, poi diventa anche razionale.

Questa sequenza è destinata a permanere per tutta la vita. Il vissuto infantile segna per sempre il modo di percepire la realtà e di rapportarsi ad essa dell’individuo.


La psicoanalisi non ha tanto influenzato la nascita di percorsi educativi quanto invece ha permesso nuove riflessioni e pratiche pedagogiche. L’educazione è diventata col tempo uno dei più importanti campi di applicazione della psicoanalisi.

Gli intrecci tra pedagogia e psicoanalisi si possono ricondurre a tre tipologie principali:

-esperienze pratiche di scuole antiautoritarie

-attenzione rivolta alla cura di dinamiche emotivo-affettive

-riflessioni e proposte su doti degli educatori (insegnanti, genitori ecc.)


In particolare si fece strada l’idea che l’unico modo per preservare bambino dalle nevrosi e psicosi fosse una pedagogia non repressiva

vennero istituite alcune scuole libertarie incentrate sull’idea che tanto più individuo è libero di manifestarsi nella sua totalità senza vicoli e pudori tanto più sarà felice da adulto.

Alcuni esempi di queste iniziative furono l’istituto Baumgarten a Vienna e la scuola di Summerhill in Inghilterra.



Le caratteristiche principali erano:

-autogoverno personale: regole sociali devono imporre minimo, in modo da non frustrare bambino)

-importanza alla dimensione affettiva

-no punizioni e regole imperative

Quasi tutte ebbero vita breve e costituirono più che altro segnale di denuncia e protesta.


La psicoanalisi cominciò a fornire conoscenze anche nel campo della prima infanzia

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                                                                     periodo fin ad ora poco esplorato


Alcuni di questi studiosi furono Melanie Klein e John Bowlby. Sottolineano in questa fase l’importanza della comunicazione interpersonale non verbale tra madre-bambino.

Questa dimensione è stata poco esplorata, perché si è a lungo ritenuto che tra madre e bambino ci fosse un naturale sentimento naturale e non ci fosse nulla da curare. L’equilibrio psichico del lattante e dell’individuo in futuro è ora mostrato come segnato da prestazioni affettive. La mancanza di esse può produrre gravi danni, talvolta irreversibili, nella vita psichica. Il bambino ha bisogno di una persona a cui affidarsi per il resto della vita e questo legame si stabilisce fin dalla prima infanzia. Integrano la visione psicoanalitica freudiana e aggiungono all’importanza della gestione pulsionale quella della sicurezza fisica e psichica.



Per quanto riguarda gli educatori, la psicoanalisi sostiene che prima di tutto essi dovrebbero fare chiarezza in se stessi (non per forza andando in psicoanalisi). Inoltre deve saper stabilire una relazione intersoggettiva proficua e ricca di stimoli e non deve nutrire aspettative eccessive.

Alfred adler istituì a Vienna i primi centri psicopedagogici per aiutare genitori ed insegnanti ad affrontare difficoltà evolutive dei bambini.

Anna Freud fu anche importante nell’aiuto agli educatori, in quanto fece molta attività di conferenziera per genitori ed insegnanti.



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