Diffusione della scuola
DIFFUSIONE DELLA SCUOLA
La scolarizzazione dei bambini fu ovviamente importantissima per combattere l’ignoranza.
Il modello dell’istruzione ottocentesca fu molto diverso dalla scuola dei secoli precedenti:
- frequenza: prima facoltativa, ora obbligatoria
- gestione: prima personale religioso e laico delle comunità locali, ora gestione dello Stato
- scelta: scuola elementare venne unificata e soddisfava esigenze sia di chi voleva poi continuare studi sia di chi frequentava scuola per pochi anni
La diffusione dell’istruzione fu uno degli strumenti attraverso cui lo Stato liberale rafforzò la sua influenza sulla società
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La frequenza della scuola non fu più adesso considerata un’esperienza utile,
MA sempre più requisito necessario per essere “buon cittadino”.
Il cammino verso piena scolarizzazione infantile procedette lentamente,
nonostante l’apertura di molte scuole.
Esse erano molte più numerose nel Nord Italia, meno diffuse al Sud, dove si registrava tasso di analfabetismo più elevato della media nazionale.
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All’inizio del XX secolo 32% analfabeti al Nord, 52% al Centro e 70% al Sud.
In Eu, il tasso di analfabetismo era in generale più basso in tutti i Paesi rispetto a quello italiano.
Una novità fu la scolarizzazione femminile
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Alla fine del ‘800, l’alfabetizzazione delle femmine più incisiva rispetto a quella maschile.
Tuttavia sull’aspetto qauntitativo la situazione è più complessa,
perché le donne possedevano, anche se alfabetizzate, un bagaglio tecnico (tre capacità di base) più approssimativo dei coetanei.
Inoltre ragazze raramente proseguivano gli studi oltre la scuola elementare
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Quando ciò accadeva, esse si orientavano verso piccoli mestieri
oppure verso professione di maestra.
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