Émile Durkheim

 ÉMILE DURKHEIM

Insieme a Marx e Weber,

è considerato come uno dei fondatori

della moderna scienza sociale.




Concentrò i suoi studi su:

  •  modi di agire e pensare della collettività
  • i loro rapporti con la nascita e funzionamento delle istituzioni.
Riprendendo Darwin, applicò le leggi dell’evoluzione all’analisi sociale ed è perciò considerato uno dei primi sociologi moderni e più formidabile studioso della società borghese.

Analogia con Spencer: l’educazione non è solo risultato di teorie precostituite,

MA frutto dell’ambiente nel quale l’individuo vive.

Differenza con Spencer: educazione non è soltanto un’esperienza di adattamento fisico-psichico secondo leggi dello sviluppo naturale, in quanto essa dipende dalla struttura sociale.

L’educazione varia a seconda delle condizioni storiche e delle classi sociali e poggia su norme, sentimenti e modelli di comportamento largamente condivisi in una determinata epoca. L’educazione oltre ad essere fatto naturale, è un fatto sociale.

Secondo lui, in ciascun individuo coesistono due esseri che sono però distinti e sono:

-l’essere individuale: con aspettative e desideri individuali

-l’essere sociale: sistema di idee, sentimenti, abitudini che esprimono in noi i gruppi di cui facciamo parte.

ESEMPIO: credenze religiose, pratiche morali…


Perciò l’educazione è quell’azione personale e sociale che consente di trasformare l’io individuale nell’io sociale.

Riserva molta attenzione all’ordine sociale, perché senza ordine niente sopravvive.

Alla base della società devono esserci questi valori:

  • disciplina
  • attaccamento al proprio gruppo sociale (inteso come sentimento di lealtà nei suoi confronti)
  • rafforzamento della volontà (in relazione ai vincoli sociali)

La scuola e la famiglia costituiscono le strutture sociali più importanti per l’educazione di una società coesa.

La scuola è espressione dei bisogni sociali e della morale collettiva e rappresenta il luogo privilegiato per la formazione personale.


Nonostante Durkheim abbia cercato di mantenere un’educazione libera (conforme a quella ottocentesca raggiunta), il suo modello educativo creò delle “abitudini”, ovvero delle disposizioni ad agire in modo socialmente accettato.

Le regole sociali non vogliono emancipare l’individuo in vista di realizzazione personale,

MA vogliono modellarne la personalità per integrarlo nella società.


I valori di riferimento in quest’azione sono quelli espressi in ogni periodo storico dal ceto prevalente

nel caso dell’Ottocento, valori della borghesia liberale che consistevano nel rispetto della ragione, della scienza e del progressismo, delle idee e sentimenti nazionali.




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