Influenza del metodo sperimentale

 METODO SPERIMENTALE

La cultura positivista ebbe conseguenze di rilievo nella pedagogia. 

La pedagogia non fu più concepita solo come riflessione teorica e un’applicazione metodologica,

MA anche come sapere sperimentale.

Nell’orientare la pedagogia in questa direzione, fu fondamentale la nascita della psicologia scientifica che portò la psicologia a prendere una via diversa rispetto alla filosofia. 

-Quando accadde?

La psicologia nacque nel 1879 quando Wilhelm Wundt aprì il laboratorio di psicologia sperimentale a Lipsia. Egli ambiva a dimostrare in modo sperimentale il funzionamento di alcuni aspetti della psiche umana.



Tali questioni non erano strettamente connesse ai problemi educativi,

MA ebbero ripercussioni sul piano scolastico.

                                                           

L’insegnamento sarebbe potuto essere più efficace disponendo di migliori conoscenze in termini di dinamismi psichici. Nella formazione dei maestri cominciò ad essere necessario lo studio della psicologia.




Verso la metà del XIX secolo si manifestò anche notevole interesse per i soggetti affetti da deficit psichici. Un primo tentativo fu realizzato da Itard, il quale si era preso cura di Victor (il ragazzo selvaggio).


Dopo Itard si moltiplicarono gli sforzi per perfezionare le strategie di intervento

integrando i risultati delle ricerche mediche con

appropriate pratiche pedagogiche.


I primi portatori di handicap che vennero considerati “educabili” furono i sordomuti e i ciechi

per i quali erano già state messe a punto nei secoli

precedenti varie tecniche che consentissero

loro si superare l’handicap.

Vennero aperte scuole che consentissero la loro educazione.

A lungo in Italia, l’educazione dei ciechi rimase affidata a benefattori e filantropi

   

soltanto nel 1923 fu regolamentata la loro frequenza nelle scuole statali

attraverso riforma scolastica del ministro Giovanni Gentile


Più tardi cominciò ad essere utilizzata la pedagogia speciale anche nei confronti di portatori di handicap psichici.

Prima il loro destino era quello di rimanere in appositi

reparti di ospedali psichiatrici senza che si cercasse

in alcun modo ad integrarli nella vita normale. 


Nel 1847 aprì una prima scuola speciale, dove Seguin (pedagogista che aprì la scuola) raccolse una trentina di bambini affetti da ritardo mentale, ma giudicati “recuperabili”.

  

Qui erano previste attività d’insegnamento appositamente predisposte

realizzando una serie di originali strumenti didattici

che col tempo si diffusero largamente ed influenzarono

studiosi ed educatori delle generazioni successive.


All’inizio, l’attenzione dei pedagogisti per la pedagogia speciale fu scarsa, perché:

-avevano formazione filosofica e poco attenta ad aspetti sperimentali 

-più concentrati sulla lotta all’analfabetismo e alla diffusione della scuola elementare


Medici e psicologi tentarono di attribuirsi merito della nascita della pedagogia speciale, in quanto riconoscevano importanza dell’intervento educativo e non solo clinico

  

per questa ragione, impropriamente riconosciuti come pedagogisti

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