Nell'età del progresso
NELL'ETÁ DEL PROGRESSO
QUANDO? Alla metà del XIX secolo
In Eu si diffuse cultura positivista che ritiene che la conoscenza empirica e scienza costituiscano unica guida valida per l’uomo.
L’educazione cominciò ad ispirarsi ai principi della modernità scientifica.
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Modernità e scienza si presentarono come due categorie strettamente intrecciate.
Fondamentale in questo processo fu Auguste Comte con la sua opera “corso di filosofia positivista”; ricostruì l’intera storia dell’uomo alla luce della nozione di progresso.
Percorso intellettivo dell’uomo:
1. prima spiega fenomeni in modo religioso
2. perfeziona modo di ragionare in modo da arrivare a spiegazioni metafisiche
3. riesce a comprendere la scienza grazie al metodo del puro ragionamento deduttivo
La scienza ed il metodo sperimentale sono dunque vie maestre per accedere alla conoscenza e alla verità.
Fondamentale fu la nozione di evoluzione sviluppata da Charles Darwin
e le sue scoperte riguardo l’evoluzione della specie e dell’uomo
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Le interpretazioni filosofiche che accompagnarono questa teoria misero in discussione l’idea di un’identità umana stabile e sempre uguale a se stessa (com’era invece nella tradizione ebraico-cristiana).
NOVITÁ:
- cambia posizione dell’uomo nella natura→ egli non più visto come incontrastato sovrano,
- educazione → concepita come campo di applicazione ampia delle leggi evolutive messe a punto sul piano biologico, psicologico, sociologico ed etico. L’educazione alla quale pensavano positivisti andava vista come un fatto naturale da esplorare non più con riflessione filosofica e religiosa
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Si cominciò a parlare perciò di scienza dell’educazione
COMPITO della scienza dell’educazione: garantire ordinato sviluppo della società
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attraverso la trasmissione dei valori reputati
socialmente utili quali:
-laboriosità
-disciplina
-patriottismo
-rispetto delle gerarchie sociali
-igiene
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